I diritti dei bambini

I DIRITTI DEI BAMBINI

 

L’attività subbuteistica giovanile viene regolata tenendo presente quanto riportato dalla Carta dei

Diritti dei ragazzi allo sport dell’O.N.U. che corrisponde, nella sua enunciazione, alle norme con le

quali viene organizzata l’attività dai 6 ai 16 anni da parte del Settore Giovanile e Scolastico.

A questi diritti corrispondono altrettanti doveri da parte degli adulti che devono garantire:

 

1) Diritto di divertirsi e giocare

2) Diritto di fare sport

3) Diritto di avere i giusti tempi di riposo

 

L’attività deve essere svolta in un clima psicologico sereno, sia negli allenamenti che in gara; nei

gruppi squadra dovrà essere previsto un “turn-over” che permetta a tutti gli iscritti ad una Scuola, indipendentemente dalle loro abilità tecniche, di essere convocati alla gara e di partecipare alla partita per almeno un tempo continuativo (senza interruzioni)

 

4) Diritto di beneficiare di un ambiente sano

5) Diritto di praticare sport in assoluta sicurezza a salvaguardia della propria salute

 

Il benessere psicofisico può essere garantito “solo” da un’attività sportiva svolta: in strutture salubri esottoponendo gli allievi alla visita di idoneità medico-sportiva prima dell’inizio dell’attività (requisito obbligatorio, in ottemperanza ad una legge dello stato);

l’utilizzo di metodologie di allenamento, idonee al soggetto, non deve creare scompensi agli apparati in accrescimento, bensì benefici adattamenti; deve essere evitato, a queste età, l’uso di inopportuni ed inutili integratori alimentari.

 

6) Diritto di essere circondato e preparato da personale qualificato

7) Diritto di seguire allenamenti adeguati ai giusti ritmi

 

Le società affiliate al Comitato regionale Abruzzi e Molise, che svolgono attività nelle fasce d’età 6-12 anni, fermo restando i limiti delle proprie possibilità organizzative, hanno il dovere di garantire la presenza nei ruoli tecnici e dirigenziali, di persone adeguatamente preparate sia tecnicamente che sul piano psicopedagogico, per un corretto sviluppo educativo sportivo e formativo dei propri allievi. Detti educatori devono acquisire conoscenze e competenze specifiche attraverso corsi, aggiornamenti e incontri informativi e didattici organizzati periodicamente dal Settore Tecnico e dal Settore Giovanile e Scolastico in collaborazione con le strutture periferiche del CONI (C.U. n°1 s.s. 2006- 2007).

 

8) Diritto di partecipare a competizioni adeguate alle varie età, seguendo allenamenti che corrispondano a giusti ritmi d’apprendimento

9) Diritto di misurarsi con giovani che abbiano le stesse probabilità di successo

 

Ogni bambino, bambina, ragazzo o ragazza, deve poter essere messo in condizione di esprimere le proprie potenzialità psichiche, cognitive, emotivo affettive, relazionali, motorie e tecniche, attraverso progressioni didattiche che corrispondano alle caratteristiche dell’età in oggetto.

 

10) Diritto di non essere un campione

 

I bambini che si sperimentano in un nuovo contesto di apprendimento sono tutti campioni, perché

stanno provando a fare qualcosa che conoscono solamente nella loro rappresentazione: stanno

imparando il gioco divertendosi.

 

Ai giovani ed alle giovani un invito a:

• Rispettare i propri compagni e gli avversari

• Rispettare le decisioni arbitrali

• Essere leali comunque vada la gara, lottando “per” e mai “contro”

• Rispettare la propria salute

• Ascoltare e seguire i consigli del proprio allenatore

• Portare sempre a termine i propri impegni scolastici

• Confrontarsi con i propri genitori ed i propri allenatori sulle esigenze ed i bisogni personali e sulle

attività svolte

• Continuarsi a divertire come quando si gioca sotto casa, al parco o sulla spiaggia

 

AGENZIE EDUCATIVE

 

Famiglia

 

Ai genitori un invito a:

Considerare il proprio figlio/a come una persona da educare e non un campione da allenare. Anteporre sempre il benessere fisico e psicologico del giovane al proprio desiderio di vederlo vincere. Avere fiducia nell’operato degli educatori sportivi, lavorando in sinergia con loro. Essere un tifoso rispettoso, incoraggiando in modo leale non solo la propria squadra ma anche quella avversaria.

 

Società Sportiva

 

Ai dirigenti un invito a:

Informare i genitori sulle norme che regolano l’Attività di Base e Agonistica attraverso il Comunicato Ufficiale n.1, e sul progetto educativo della Scuola di Calcio, ricordando loro che il risultato non è l’aspetto più importante. Sostenere il lavoro del tecnico con serenità al fine di ottenere gli effetti desiderati, sia tecnici che di partecipazione.

 

Ai tecnici un invito a:

Favorire lo sviluppo delle potenzialità sportive e umane degli allievi/e, organizzando attività divertenti e che siano motoriamente e psicologicamente coinvolgenti. Ricordare che la partita è per i bambini e non per gli adulti. Tenere conto della priorità degli impegni scolastici.

 

 

Affinché si realizzi una migliore organizzazione tecnico didattica, le Società Sportive, nei limiti delle loro possibilità, devono:

 

1) Analizzare la situazione iniziale:

- analisi dei fattori socio - culturali relativi a: ragazzi, istruttori, società, ambiente

- analisi dei livelli di partenza

2) Definire degli obiettivi legati a:

- finalità educative

- livelli di partenza

- risorse di cui si dispone

3) Predisporre un intervento formativo:

- individuare le aree formative educative e tecniche

- stabilire, mezzi, metodi, spazi, tempi, criteri di valutazione

- scandire il percorso in unità didattiche, lezioni, sedute di allenamento

4) Predisporre sistemi di valutazione durante il percorso:

- devono riguardare tutti i momenti del processo formativo e permettere di raccogliere dati per

eventuale rinforzo di gruppo e/o individuale, valutando soprattutto la relazione tra istruttore e

allievo/a (analisi del metodo proposto)

5) Predisporre un sistema di valutazione finale:

- che riguarda l'intero processo, e che deve permettere di confrontare ciò che si voleva ottenere e

i risultati di ciò che si è ottenuto (l'operato dell’istruttore).

 

In sintesi il Settore Giovanile, per dare seguito in ogni luogo in cui si svolge attività sportivo-ricreativa a quanto precedentemente espresso, si impegna attraverso azioni mirate a:

• sostenere lo sviluppo del benessere del bambino/a e quindi della famiglia

• prevenire il disagio dei bambini/e, dei ragazzi/e, degli adulti

• facilitare l’inserimento di tutti quei bambini/e che vogliono divertirsi e provare

• prevenire la nascita di comportamenti e situazioni a rischio in modo tale che:

ola prestazione fisica e mentale non sia eccessiva

oil confronto sia equilibrato e rispettoso dei bisogni dei bambini/e e dei ragazzi/e

ola tensione agonistica non sia esasperata nella ricerca del risultato ad ogni costo

ovenga data la possibilità di esserci e di partecipare sia a chi è capace che a chi lo è

un po’ meno.

 

Il Settore Giovanile, attraverso i Comitati Regionali, e el ASD di appartenenza, è deputato a garantire il rispetto di tali principi con il contributo dei propri Dirigenti e Responsabili Tecnici ed Organizzativi, e si impegna a dare a questo documento una più ampia diffusione possibile tra tutte le componenti che fanno parte del mondo calcistico giovanile.

 

 

 

 

                                                                                                                                   Fabrizio Fedele